domenica 22 maggio 2016

Cosa ho imparato in Inghilterra?

Cosa ho imparato in Inghilterra?
Che le nuvole corrono veloci nel cielo,
e che non sono poi così sole;
vanno spinte dal vento  sempre in gruppi,
come stormi di bisonti nella prateria celeste.
E sono tante,  
piccole grandi,
si combinano insieme,
e non conoscono buone o cattive maniere,
non hanno reputazioni o amicizie.
Sono la materia prima dei sogni, illusioni e desideri.
Dentro di esse un mondo si muove,
l’aria calda sale e si cambia in acqua, ghiaccio e vapore
milioni di volte,
senza che necessariamente ce ne accorgiamo.
Quante cose succedono dentro una nuvola,
e quanto di me sta dentro di te. 

lunedì 21 luglio 2014

2.7 K e il sorriso di mia figlia

Ormai la mia seconda Figlia ha compiuto l'anno, è una signorina, si dice.
Quando era ancora poppante ricordo che cominciava a fare i primi sorrisini, che poi sorrisini sempre non sono, perché lei muoveva i muscoli della faccia e non sapeva quello che stava facendo, e magari non stava pensando a qualcosa che la faceva sorridere. Io ero testimone di questi fatti e pensavo tra me e me "chissà che c'è da ridere, ma si, forse non ride". Ad ogni modo così stavano le cose.
E allora?
L'universo è praticamente vuoto, è tanto grande che la materia intorno a noi è come polvere. Tutta la materia è sparsa per l'universo in agglomerati, diciamo così, ma per il resto è freddo, freddissimo, e vuoto...e buio.
Come stanno insieme le due cose? Il probabile sorriso di mia figlia poppante e il freddo e buio universo (la temperatura la fuori è di 2,7 °K...), che accidenti c'è da ridere?
Ci dicono che siamo nell'universo per caso, ci sono talmente tante galassie e in esse talmente tante stelle che da qualche parte è accaduto questo fatto eccezionale della vita...eppure basta quel sorriso, consapevole o no, per generare un ragionevole dubbio.

Decio

sabato 28 aprile 2012

Cascais --> Lisbona

Sto lavorando a un progetto di canzoni tutte in italiano e ho ripreso un testo a cui mi sono ispirato per un brano che presenterò il 18 Maggio al pending lips festival, insieme a Massimo e Dario. Suonerò poi altre canzoni nuove in italiano, non perdetevele!
Dunque mi congedo col testo a cui facevo riferimento (che tra l'altro dà il titolo al blog!); ero in treno, in Portogallo, da Cascais verso Lisbona, con mia moglie dormiente, ed ecco che il demone è arrivato e mi ha rapito:

VITA ADULTA
Cascais (Portogallo) 18/9/2010

Bevi la coca cola
Non chiedermi nulla
Ti dico chi sono
Con questa foga gettata qui sopra.
Sono istinto.
L’oceano mi pare buono
E il tempo gentliluomo.
Muto mi trasformo
In che cosa?
Sempre un poco in disparte dalla parte del mare.
Starò sempre dalla parte del mare
E sarò creatura in esilio sulla terra


Ci vediamo al maglio di sesto san giovanni! qui le info: https://www.facebook.com/pendinglips

Decio
http://giovannidecillis.zimbalam.com/

sabato 5 novembre 2011

Cogliere ciliege dagli alberi

Mi chiedono se ho scritto un pezzo per mio figlio Leonardo. No. Almeno per ora. Però in questi giorni è venuto fuori qualcosina mentre lo guardavo suonandogli la chitarra, nella speranza che si abbioccasse. Non si è abbioccato ma mi è venuto un riff carino, magari si chiamerà "Gli occhi di Leonardo". Un amico gli ha pure già scritto una ninna nanna, per cui siamo a posto! Quest'estate però è nata una canzone per mia moglie Chiara. Si, non ho scritto per mio figlio ma per mia moglie col pancione. Mi faceva tenerezza. E poi ero ispirato dal paesaggio, mi trovavo in una graziosa località turistica di montagna. Ci sono andato per anni, fino a quando ero ventenne...poi ci sono tornato da uomo sposato e da padre. Il titolo? "E se (il mondo fosse quel che vedi)". Nella canzone si racconta questo: ho rivissuto momenti che non ricordavo più, come quando raccoglievo le ciliege da un albero insieme a un amico del posto. Mi sono poi ricordato che avevo fatto la stessa cosa da adulto. Ma in questo secondo caso non ero trasportato dal ricordo come prima. Poi mi accorgo di quello che ho ora: una moglie adorabile col pancione e mi illudo che tutto questo possa essere la mia felicità, possa bastarmi. Ma mi rendo conto che si tratta di un'illusione, un inganno della sera...citando Dante:

né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né 'l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,

vincer potero dentro a me l'ardore
ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore;


Suonerò questo brano il 24 novembre al dynamo (http://dynamoclub.net/). Durante la serata presenterò il videoclip della canzone stoop girato dal bravissimo Raffaele Tamburri.

Dai che ci vediamo! Viene fuori una bella serata e andiamo a letto cuntent!

Ecco il testo!

Da qui il giorno mi consuma
dicono, può anche andar così

però, cogliere ciliege dagli alberi
non è mai stato più lo stesso


E se il mondo fosse quel che vedo ora 
penso che mi basterebbe
oh no, strana sei vita che mi illudi quando viene sera.


Mi fa sorridere il tuo corpo
che ha la vita che germoglia dentro.
Non sai, ci proteggeva il sole
a cui tu rubi l'energia e fai fiorire queste ore!


E se...(RIPETE)

Com'è buono il sapore della vita
mentre mi raggomitolo tra le voci della sera.

A presto!

Decio

mercoledì 17 agosto 2011

Vento d'estate

Ho un'esigenza incontenibile di scrivere. Cerco di portarmi dietro sempre un quaderno, un taccuino, insomma dei fogli su cui scrivere. E non è facile trovare quelli giusti, spendo ore, quando posso, a guardare i prodotti in vendita alla feltrinelli. Ora uso un quaderno in un formato molto piccolo, ci sta in una tasca, ma si stropiccia e usura facilmente, in pratica ho dei brandelli di quaderno su cui scrivo...
vorrei allora condividere qualche mio scritto, perché no? vado a bomba con tre brani. Testi di canzoni? poesie? lettere?
Il primo risale a questo gennaio 2011, che freddo, l'ho scritto una mattina, quella del giorno libero...lavoravo come insegnante con poche ore e potevo permettermi di essere veramente libero dalla scuola in quel giorno, si perché di solito si comincia a correggere la mattina e non si sa quando si finisce, almeno, così mi è capitato quando avevo le famose 18 ore...vedremo quest'anno. Comunque, la mattina, gennaio e sono andato a passeggiare al parco nord. L'ho trovato molto triste. Bello e brutto, non so, bello per i ricordi, ma brutto per la natura spenta, grigia e morta. Il titolo è la data del giorno.

21/01/2011
Il sole riesce a scaldare
nel silenzio gelido della natura.
D'inverno odio questo posto
però sembra bello.
Tra poco svanirà la luce
e cosa resterà della mia attesa?
il dolore delle mie bestemmie.
Tu vuoi essere amato
ma cosa ci chiedi? e per che cosa?
grazie di questa luce
anche se sta per finire



Il secondo si chiama Vita distratta, forse la tematica della periferia dalla quale non può uscire nulla di buono ha un po'rotto le palle, si forse è vero, ma a tema non è questo, in realtà. Piuttosto mi interessa far emergere il dolore per quel tempo buttato via e vissuto distrattamente. Ma perché poi? A cosa bisognerebbe prestare attenzione?

Vita distratta
S'infrange il desiderio di essere felice,
da questa periferia, che cosa ne posso cavare?
la luce che investe il giorno
poi sparisce con la speranza
poi la notte e la vita distratta


Concludo con questi versi scritti qualche giorno fa. Protagonista è Milano vuota, una mattina di agosto. Mi viene in mente la canzone vento d'estate di Maz Gazzè e Niccolo Fabi



Ho conosciuto la città nelle sue ore mattutine, le strade deserte e il silenzio sereno.
Ma era una matina d'agosto, quando comincia la fine della stagione.
La gente parte per le vacanze addentrandosi nel vento d'estate che porta con se i germi d'autunno.
E soffiava un vento stamane.
Carico di ricordi mi ha accompagnato, e le vie della periferia non erano poi così brutte.
Se si è investiti di questa...dolcezza, che un po' fa soffrire, allora quelle anonime strade sanno parlare di temi che il mio cuore capisce.
Vorrei potere far sentire questo agosto che passa e che parla di quello che verrà. Agosto mi parla di settembre che mi parla di quella sottile tristezza che s'annida tra le ore.
Ma d'autunno s'ispessisce, non è facile scherzare con lei.
Per niente,
non mi lasciate qui.