Ho un'esigenza incontenibile di scrivere. Cerco di portarmi dietro sempre un quaderno, un taccuino, insomma dei fogli su cui scrivere. E non è facile trovare quelli giusti, spendo ore, quando posso, a guardare i prodotti in vendita alla feltrinelli. Ora uso un quaderno in un formato molto piccolo, ci sta in una tasca, ma si stropiccia e usura facilmente, in pratica ho dei brandelli di quaderno su cui scrivo...
vorrei allora condividere qualche mio scritto, perché no? vado a bomba con tre brani. Testi di canzoni? poesie? lettere?
Il primo risale a questo gennaio 2011, che freddo, l'ho scritto una mattina, quella del giorno libero...lavoravo come insegnante con poche ore e potevo permettermi di essere veramente libero dalla scuola in quel giorno, si perché di solito si comincia a correggere la mattina e non si sa quando si finisce, almeno, così mi è capitato quando avevo le famose 18 ore...vedremo quest'anno. Comunque, la mattina, gennaio e sono andato a passeggiare al parco nord. L'ho trovato molto triste. Bello e brutto, non so, bello per i ricordi, ma brutto per la natura spenta, grigia e morta. Il titolo è la data del giorno.
21/01/2011
Il sole riesce a scaldare
nel silenzio gelido della natura.
D'inverno odio questo posto
però sembra bello.
Tra poco svanirà la luce
e cosa resterà della mia attesa?
il dolore delle mie bestemmie.
Tu vuoi essere amato
ma cosa ci chiedi? e per che cosa?
grazie di questa luce
anche se sta per finire
Il secondo si chiama
Vita distratta, forse la tematica della periferia dalla quale non può uscire nulla di buono ha un po'rotto le palle, si forse è vero, ma a tema non è questo, in realtà. Piuttosto mi interessa far emergere il dolore per quel tempo buttato via e vissuto distrattamente. Ma perché poi? A cosa bisognerebbe prestare attenzione?
Vita distratta
S'infrange il desiderio di essere felice,
da questa periferia, che cosa ne posso cavare?
la luce che investe il giorno
poi sparisce con la speranza
poi la notte e la vita distratta
Concludo con questi versi scritti qualche giorno fa. Protagonista è Milano vuota, una mattina di agosto. Mi viene in mente la canzone vento d'estate di Maz Gazzè e Niccolo Fabi
Ho conosciuto la città nelle sue ore mattutine, le strade deserte e il silenzio sereno.
Ma era una matina d'agosto, quando comincia la fine della stagione.
La gente parte per le vacanze addentrandosi nel vento d'estate che porta con se i germi d'autunno.
E soffiava un vento stamane.
Carico di ricordi mi ha accompagnato, e le vie della periferia non erano poi così brutte.
Se si è investiti di questa...dolcezza, che un po' fa soffrire, allora quelle anonime strade sanno parlare di temi che il mio cuore capisce.
Vorrei potere far sentire questo agosto che passa e che parla di quello che verrà. Agosto mi parla di settembre che mi parla di quella sottile tristezza che s'annida tra le ore.
Ma d'autunno s'ispessisce, non è facile scherzare con lei.
Per niente,
non mi lasciate qui.